Ciao Jacopo! Come sei entrato a far parte di Commit e quale ruolo ricopri?

Ciao! Sono entrato a far parte di Commit Software grazie alla Scuola di Scienze Aziendali SSATI. Ho avuto l’opportunità di svolgere uno stage ed entrare così in contatto con questa azienda e fin da subito mi sono integrato nel gruppo.

Attualmente ricopro il ruolo di Sales Assistant | Commerciale Back-Office e collaboro con Davide Rogai, CSMO & Co-fondatore di Commit Software, ed i clienti dell’azienda.

Qual è la giornata tipo dell’assistente del direttore commerciale di Commit? Quali attività e responsabilità affronti quotidianamente?

La mia giornata tipo consiste nel rintracciare e schedulare nuovi possibili collaboratori, instaurare rapporti di fiducia e collaborazione con i clienti, effettuare ricerche proattive per proporre consulenze in T&M, inserire nel gestionale nuovi clienti e nuove commesse, contattare aziende per comprendere se usufruiscono del BPO ed eventualmente organizzare incontri.

Qualche mese fa mi è stato proposto di creare contenuti video per i nostri social che catturassero momenti della nostra vita aziendale. L’idea mi è piaciuta subito e, quasi per gioco, ho iniziato a realizzare video divertenti per mostrare quale tecnologia i dipendenti stavano utilizzando o quale programma stavano sviluppando in quel preciso istante e..sono piaciuti!
Attraverso questi video, volevo non solo far sorridere chi li guarda, ma anche evidenziare l’importanza ed i benefici di lavorare in un ambiente sereno ed inclusivo come il nostro che stimola la collaborazione, l’innovazione e la creatività.

Le mie responsabilità includono la tempestività, la precisione e la chiarezza nella comunicazione sia con i clienti che con i collaboratori interni, in modo che il rapporto possa proseguire fluidamente e con la fiducia di entrambe le parti.

Come riesci a gestire le diverse richieste e scadenze? Hai qualche strategia per organizzare il tuo lavoro in modo efficiente?

Quando ricevo delle richieste dai clienti, prima di procedere, cerco sempre un confronto tecnico interno. Per quanto riguarda le scadenze, creo una Road-Map settimanale lasciandomi sempre degli slot liberi per poter affrontare eventuali imprevisti. 

Sappiamo che prima di lavorare in Commit sei stato per tanti anni chef: raccontaci la tua esperienza e cosa ti ha motivato a cambiare settore; pensi di poter trasferire alcune competenze acquisite in cucina nel tuo nuovo ruolo?

Ho fatto il cuoco per 6 anni, ricoprendo ruoli sin da subito di responsabilità: da Capo partita a Sous Chef ed infine Chef, anche se per un breve periodo causa Covid19.

Quel settore è un mondo a sé e mi resta molto difficile paragonarlo ad altri, posso solo dire che se si sceglie di fare il cuoco lo si fa per passione.

Le ragioni che mi hanno motivato a cambiare settore sono state molte, ma il mio obiettivo principale era riacquistare tempo per me stesso e per costruire un futuro al quale oggi finalmente posso guardare con il sorriso.

Sicuramente, la cucina per me è stata come una maestra severa ed esigente che mi ha anche dato molto: mi ha introdotto allo spirito di squadra (senza il quale non sopravvivi), mi ha insegnato flessibilità, organizzazione, coordinamento, pianificazione e proattività, perchè se vuoi emergere c’è poco da dire e c’è solo da fare! (come diceva la signora Anna Maria, proprietaria del ristorante Antica Moka a Modena).

Ci hanno detto che sei un amante del basket: lo pratichi o segui solo le partite?

Ho giocato a calcio per 13-14 anni e mi considero una persona sportiva. Guardando una partita di calcio in TV provo solo due emozioni: rabbia e sonno. Rabbia perchè mi viene voglia di giocare, sonno perchè ormai i risultati sono spesso prevedibili ed il calcio è diventato un mondo comandato solo dai soldi e non più da una maglia o da una squadra.

Nell’NBA questo non accade. Le partite sono puro show e sia il campionato che i playoff sono caratterizzati da un’incertezza costante. Questo mi ha fatto appassionare così tanto al basket che per un anno ho perfino provato a giocare a livello amatoriale, purtroppo sono stato fermato da due distorsioni di secondo grado alla caviglia destra.

Mi piace giocare a calcio, basket, padel, beachvolley e beachtennis anche se la mia più grande passione resta l’alta cucina.

Come immagini la tua crescita professionale all’interno di Commit? Ti sei prefissato qualche obiettivo a lungo termine?

Grazie all’ambiente di squadra che caratterizza l’azienda, credo di poter sviluppare rapidamente le mie competenze tecniche. Per quanto riguarda la mia crescita professionale, penso di avere delle buone basi ma sono consapevole che c’è sempre bisogno di migliorarsi.

Al momento ho due obiettivi che vanno di pari passo: il primo è raggiungere il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro; il secondo è quello di acquisire le competenze necessarie per gestire un reparto commerciale in completa autonomia.

 

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