Ciao Samuele! Sei uno degli ultimi che è entrato a far parte di Commit: come hai conosciuto l’azienda? 

Stavo cercando il lavoro giusto per me quando ho avuto il piacere di conoscere Commit tramite uno degli annunci che avevano appena pubblicato.

Guardando il loro sito web, i progetti che hanno realizzato e le loro collaborazioni, mi sono interessato all’azienda e ho deciso di mandare il mio Curriculum.

In quell’occasione ho pensato qualcosa tipo: “Sì… questa è gente seria, non mi prenderanno mai…” e invece eccomi qua!

Sappiamo che non hai sempre lavorato come sviluppatore; raccontaci come ti sei avvicinato a questo settore!

Esatto! In realtà sono un ragioniere programmatore e dopo il diploma ho completamente abbandonato gli studi scegliendo il mondo del turismo.

È stato solo “grazie” al periodo del Covid che mi sono interessato di nuovo alla programmazione: ho iniziato il master di Programmazione Videogiochi presso la Comics di Firenze.

Dopo due anni di studi mi sono sentito abbastanza pronto da mettermi in gioco e cercare un lavoro che soddisfacesse quella voglia di creare.

È stato difficile ambientarsi in azienda?

Assolutamente no! Non è stato difficile ambientarsi!

Avendo lavorato per anni in team internazionali, mi sono sentito come a casa: tante persone con esperienze e culture diverse con le quali scambiare idee e discorsi che vanno oltre la semplice quotidianità!

Sei un backendista o frontendista?

Sono un backendista, ma il mio obiettivo non è quello di focalizzarmi solo su un aspetto dello sviluppo. C’è così tanto da imparare e so che questa è l’azienda giusta per formarmi, consolidare le basi già acquisite e crescere professionalmente!

Qual è la parte più complicata dello sviluppo di un progetto?

Andare piano! Il mio difetto era quello di portare a termine in fretta una procedura o un intero comando per vedere se funzionava, se tutto combaciava.

Grazie all’aiuto dei colleghi, ho capito quanto questo metodo comportava un doppio lavoro: ogni volta dovevo tornare indietro e riscrivere meglio il codice, perdendo tempo prezioso!

Scrivere bene fin da subito e con pazienza è la parte più complicata del lavoro ma necessaria per produrre codice di qualità.

Restare aggiornati è fondamentale nel tuo settore; come riesci a stare al passo con le ultime novità digital?

Mi tengo aggiornato con i blog di divulgazione informatica e scambiando idee, opinioni con i colleghi che hanno più esperienza di me.

Inoltre partecipo sempre agli appuntamenti della Commit University: workshop mensili gratuiti rivolti a tutti gli appassionati di tecnologia, un prezioso aiuto per chi vuole conoscere ed approfondire le novità digital del momento, imparando da relatori internazionali pronti a rispondere a domande e risolvere dubbi!

Quali opportunità vedi per le nuove generazioni nel mondo della tecnologia?

La tecnologia e gli stessi linguaggi di programmazione fanno passi da gigante ogni giorno.

Le generazioni future si troveranno a programmare in maniera sempre più semplificata, sempre meno verbosa e ridondante, a tal punto che ognuno potrà imparare o almeno provarci.

Penso che un giorno ci saranno più programmatori che medici nel mondo, in quanto le macchine avranno sostituito gran parte di quella manodopera. Sembra un po’ Terminator, ma in fin dei conti lo scopo della tecnologia è quello di facilitare la vita dell’uomo, a partire dalla ruota.

Hai hobbies o pratichi sport nel tempo libero?

Nel tempo libero mi piace leggere e scrivo libri…l’avreste mai detto?

Non perderti, ogni mese, un approfondimento su uno dei nostri ragazzi! Info, consigli e curiosità sul loro ruolo all’interno di Comm.it! E se vuoi sapere di più su di noi, visita la nostra pagina “Chi Siamo“!