Ciao Sebastiano tu sei entrato in contatto con Commit grazie ad una fiera del lavoro, raccontaci la tua esperienza?

Ho conosciuto Comm.it partecipando ad una fiera del lavoro a Pistoia nell’inverno del 2015, mentre ero alla ricerca del mio primo impiego. Era l’unica azienda informatica a proporre un test oltre che accettare curriculum e mi lasciarono un’ottima impressione.

Il mio primo progetto in Comm.it è stato la realizzazione di un SDK in C++, per poi passare a lavorare presso un importante cliente dove ho lavorato per 3 anni.

 

La parte più difficile del tuo lavoro?

Inserirsi in un progetto già iniziato come consulente è spesso un processo complicato: è importante investire del tempo per analizzare il codice esistente e farsi un’idea non solo dello scopo dei vari algoritmi e strutture dati, ma anche dello stile di programmazione del cliente in modo da realizzare codice omogeneo. Questi sforzi tuttavia sono ampiamente ripagati dalla qualità del codice e dai risultati stessi.

Qual’é, in ambito lavorativo, la cosa più gratificante da fare per te?

Il momento “Eureka!” in cui dopo ore di grattacapi arrivo finalmente alla soluzione di qualche incomprensibile problema. Ancor più soddisfacente se grazie alla soluzione trovata riesco a far funzionare qualcosa di tangibile su un dispositivo.

La prima cosa che fai quando arrivi sul posto di lavoro?

Quando sto lavorando su dei dispositivi in genere come prima cosa accendo quelli: tra beep, buzzer e motori elettrici creano un’atmosfera da film di hacker anni ‘90. Il sottofondo perfetto per entrare in modalità lavoro e organizzare i task della giornata prima di iniziare a programmare.

 

Che consiglio potresti dare a un giovane che volesse intraprendere il tuo stesso percorso lavorativo? 

Avere una conoscenza, anche solo superficiale, di altri linguaggi/metodologie di programmazione che non sono quelli su cui si è specializzati è estremamente utile: un programmatore lavora spesso con clienti specializzati in qualcosa di diverso. In questi casi far combaciare le parti del progetto che si sta realizzando è un lavoro quasi “diplomatico” ed essere in grado di comprendere le necessità tecniche del cliente è un grosso vantaggio, che aiuta ad arrivare in maniera efficiente alla soluzione giusta per le sue richieste.

 

Hai hobbies o pratichi sport nel tempo libero?

Il tempo libero cerco di dividerlo al meglio tra i miei tanti (forse troppi) interessi: amo la letteratura fantascientifica, lavorare il legno, cucinare dolci, collezionare videogames e giocare a Dungeons&Dragons con gli amici.

Per quanto riguarda lo sport, durante il mio periodo di studi ne ho praticato diversi: dal nuoto al tiro a segno passando per il Judo e il pugilato, ma da anni ormai preferisco la semplicità del trekking. Niente di meglio di una passeggiata nella natura con gli amici per ricaricare le batterie.

 

 

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